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Ifakara

Si trova nella regione di Morogoro in una zona centrale della Tanzania ed è situata in una area pianeggiante compresa tra due i fiumi Kilombero e Lumemo, ai piedi della catena montuosa Udzungwa.

La regione è abitata da diverse etnie, fra le quali le più numerose sono Ndamba e Pogoro (o Pogolu).

L’economia della zona, principalmente agricola (riso, cassava, banane, papaia, mango, ecc.), è fortemente condizionata dalla situazione climatica. A periodi di raccolti sufficienti si alternano lunghi periodi di scarsità di cibo nei periodi di siccità o di allagamento delle zone coltivate in prossimità dei fiumi che straripano per alcuni giorni.

Le famiglie si trovano nella condizione di non poter garantire un’alimentazione regolare e corretta ai loro bambini né tantomeno di poter provvedere alle tasse e spese scolastiche. Alcuni bambini iniziano la scuola con grande ritardo (dopo i dieci anni), molti la abbandonano prima di terminarla.

Anche i bambini che frequentano la scuola sono spesso carenti di un’adeguata alimentazione e durante le lezioni manifestano debolezza, sonnolenza e incapacità di concentrazione e di conseguenza presentano difficoltà di apprendimento. Infatti, solo una minima percentuale dei bambini che completano i sette anni del ciclo elementare riesce a superare con successo l’esame finale per accedere alla scuola secondaria superiore.

Le scuole, d’altra parte, presentano carenze nelle strutture edilizie, mancano di aule, banchi, lavagne, gesso, biblioteche scolastiche, mense, materiali e sussidi didattici.

Gli insegnanti non sempre sono in numero sufficiente e devono affrontare enormi difficoltà nel loro lavoro sia per il numero elevatissimo di bambini per classe (una media di 70 bambini, fino a un centinaio!), sia per la mancanza di libri di testo (gli insegnanti trascrivono alla lavagna i brani del libro utilizzati nelle lezioni), sia per la difficoltà di aggiornamento.

Inoltre le scuole sono spesso lontane dalle abitazioni, e i bambini devono percorrere, per raggiungerle, lunghi tratti a piedi, spesso anche due volte al giorno per il ritorno pomeridiano.

La popolazione della zona che vive sotto la soglia della povertà raggiunge il 40%. In particolare la carenza di cibo si aggrava nei primi mesi dell’anno: infatti il riso, principale alimento, seminato a dicembre, viene raccolto, se le condizioni climatiche sono favorevoli (piogge sufficienti ma non eccessive), soltanto nei mesi di maggio-giugno. Inoltre nei primi mesi dell’anno gli alberi da frutto sono improduttivi. Anche quando il raccolto di riso è soddisfacente, non è comunque sufficiente a coprire i bisogni alimentari della popolazione fino alla stagione seguente, poiché parte del raccolto è destinata alla vendita, il cui ricavato serve per comperare i generi di prima necessità (zucchero, sale, sapone, ecc.).

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