Quest’anno sono rimasta in Tanzania quattro mesi ed è stata una esperienza diversa rispetto ai soggiorni più brevi degli anni precedenti, molto intensa e costruttiva.

Ho avuto tempo, occasione e possibilità di partecipare attivamente ai progetti, di conoscere più a fondo le persone coinvolte, di apprezzarne le qualità e capirne le difficoltà e non solo “osservare e valutare i risultati”.

Ho collaborato soprattutto alle attività del secondo anno del Programma di Microfinanza per l’Agricoltura a Lupiro, in particolare alla selezione dei destinatari dei prestiti e alla loro formazione.

Insieme con l’Associazione referente locale YOSEFO, abbiamo individuato le debolezze del primo anno, durante il quale 44 contadini hanno ricevuto prestiti (in media di € 500,00): la formazione è stata troppo breve e solo teorica, i contadini hanno coltivato campi troppo vasti (tre acri) e le piogge non sono state favorevoli (in ritardo prima e troppo intense poi). Nonostante queste difficoltà i contadini stanno restituendo i prestiti, anche se alcuni con qualche ritardo rispetto ai tempi concordati.

            Pertanto quest’anno abbiamo puntato su un tipo di formazione diversa, più intensa e più pratica: abbiamo accompagnato un primo gruppo di 20 contadini (7 uomini e 13 donne) nel College per l’Agricoltura del villaggio di Mkindo, dove hanno frequentato un corso teorico e pratico di due settimane, (specializzato sulle tecniche di coltivazione del riso con sistemi di irrigazione). Durante le lezioni, sempre interessanti e interattive, i formatori hanno parlato di difesa degli ecosistemi e della biodiversità e preparato insieme ai partecipanti fertilizzanti e ormoni per la crescita delle piante da ingredienti naturali. Sono andata anch’io a piedi nudi nel fango delle risaie, insieme con i contadini locali, con la paura di insetti, sanguisughe o serpenti nascosti nel fango e ho incontrato granchi di palude giganti… La sera, poiché non c’era corrente elettrica, usavamo le candele e ci si riuniva nel cortile alla luce della luna per parlare e stare insieme.

Ma l’aspetto più interessante è che questo College “insegna a insegnare”: i partecipanti saranno in grado di gestire, al ritorno nei villaggi di origine, le cosiddette “shamba darasa” o “classi nel campo”, dove sperimentare e diffondere ad altre persone interessate le nuove tecniche imparate e confrontarle con quelle tradizionali.

            I partecipanti hanno accettato la sfida di applicare quanto imparato e sperimentato per ottenere rese di raccolto migliori di quelle dell’anno precedente e restituire i prestiti nei tempi previsti.

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Author: Maurizio Grasso